la fratta

Descrizione

«Fra Torrita e Asinalunga in val di Chiana. Cascina con villa signorile e oratorio nel piviere de’ SS. Martino e Costanzo … questa bella villa signorile della nobile schiatta Gori-Pannilini di Siena, fu architettata da Baldassarre Peruzzi. Essa è posta a sinistra della strada rotabile che da Asinalunga guida a Torrita, contornata da grandiosi annessi, e in mezzo a vasti poderi con buone case coloniche. Ebbero signoria in questa Fratta gli ascendenti di quel prepotente Ghino di Tacco da Torrita che diè argomento ad una graziosa novella del Boccaccio, per il modo con cui egli, signoreggiando nel castello di Radiofani seppe accomodare lo stomaco al ricco abate di Clugny, mentre con treno principesco si recava a far uso dei bagni Chiusini».
E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, 1833.

Toponomastica

Molti luoghi e villate, specialmente in Val di Chiana, portano il nome di Fratta, a significare una piccola chiusa circondata da siepe -spiega il Repetti- due di questi servono tuttora a designare due ville, una delle quali con chiesa parrocchiale.

Excursus storico

La Fratta sorge su quella che fu una delle più importanti strade dell’antica Roma: la via consolare Cassia e, più precisamente, a metà tra le mansio Manliana e Ad Mensulas. In una mappa degli inizi del Settecento si rileva che la strada di accesso alla fattoria ricalcava ancora l’antica via romana. I più anziani ricordano che i loro vecchi chiamavano il tratto di strada oltre il torrente Doccia “la via di Roma”. La prima notizia certa riferita alla Fratta risale al 1208 ed è ripotata nell’ “Istrumento de die 8 Idus Decembris” il quale riporta che «ritrovandosi i Senesi in angustie di denari… imposero alla Fratta che contribuisse con lire dieci». Una estimo del 1320, attesta la presenza di un «hospitalis S. Iohannis» unitamente al «castellare di Sancto Iohanni». La chiesa di San Giovanni è probabilmente la cappella della comunità della Fratta. Nello stesso periodo, è documentata, unicamente dal pagamento di decime, un’altra chiesa con il nome di S. Lorentino de Fratta della quale non si conosce l’ubicazione esatta e neppure la consistenza, ma che, immediatamente, ci rimanda alla relazione con la devozione lauretana e col passaggio della via per Loreto. Un antico borgo medievale della Fratta è documentato fin dal secolo 1100 come possesso dei Pecorai o Monaceschi che dettero i natali, come ricorda anche Repetti, al famigerato bandito Ghino di Tacco.

Un documento del 1469 riporta che «i signori Buccio, Bindo e Marco Antonio figli di Salvatore di Buccio da Siena vendettero a Simone e Mino di Pietro di Mino di Paolo da Siena, tutte le possessioni, case, terre della Fratta in Val di Chiana e case e vigne e prati posti nel castello e corte di Sinalonga per il prezzo di fiorini 2615».
 Come ricorda una targa posta sulla facciata della villa sempre nel 1469, Fernando d’Aragona, Re delle due Sicilie, istituisce a favore dei due fratelli della famiglia dei Pannilini di Siena, il feudo della Fratta «così gratificando il denaro fornitogli per guerreggiare i Francesi».
 La costruzione della villa è databile, sia per ragioni cronologiche, legate alle vicende della famiglia Pannilini, che per evidenti analogie stilistiche con l’architettura di Baldassarre Peruzzi, a cui il Repetti attribuisce il complesso, al terzo o al quarto decennio del Cinquecento e, quindi, alla committenza degli eredi di Simone e Mino.
 Lo storico Pecci, ne Le memorie, descrive la Fratta: «essere fabbriche tutte di moderna struttura, perché credo io essere state tutte rifatte da Mino Pannilini che la possedeva, e dipoi da Gori, a’quali dalla famiglia Pannellini fu, con obbligo di mantenere quel cognome, lasciata, ampliata abbellita e ridotta alla maniera presente». A Simone e Mino succedono i figli che divengono attivi protagonisti della politica senese agitata dalle rivolte popolari contro il partito dei nobili. Tra questi Giulio, figlio di Simone, viene insignito di importanti cariche pubbliche e militari fino alla morte nell’anno 1540.
La costruzione può, pertanto, verosimilmente attribuirsi alla committenza di quest’ultimo o a quella del figlio, Marcantonio, che nel 1553 ottiene da Giulio III di istituire la Fratta in fidecommisso, dichiarando eredi i discendenti dell’ultima femmina con l’obbligo di assumere lo stemma ed il casato dei Pannilini ed è così che la Fratta, ereditata da Porzia figlia di Emilio di Marcantonio e sposa di Fabio di Niccolò de Gori, passa ai primi del ‘600, al ramo Gori Pannilini. Di tale passaggio fanno memoria lo stemma apposto sulla facciata della villa e un’iscrizione a ricordo del ricevimento fatto alla Fratta, nel 1612, dai Gori Pannilini in onore del granduca Cosimo II dei Medici e dei suoi familiari. La Fratta resta possedimento dei Gori Pannilini fino al febbraio 1881 quando viene acquisita dal Monte dei Paschi di Siena che, nel 1883, la vende al Duca Don Clemente Torlonia di Roma del quale restano alcuni stemmi gentilizi murati all’esterno della fattoria. Nel 1892, viene ceduta al Cavalier Lepoldo Gattai e al genero Signor Francesco Budini. I Budini Gattai, famiglia di commercianti e imprenditori edili, ascesa negli anni delle ristrutturazioni urbanistiche della Firenze capitale, si dedicarono, a partire dal 1980, all’imprenditoria agraria costituendo un grande patrimonio fondiario amministrato con le tecniche agrarie più moderne. La Fratta, come le altre ville acquistate da questa famiglia nel Mugello, viene organizzata in una moderna tenuta agricola e dotata di tutta una serie di servizi e strutture ad uso della comunità contadina che l’abitava.
Le ultime vicende della storia della villa legate alla famiglia proprietaria vengono illustrate al suo interno. In particolare il soffitto di una sala al piano terra, costituito da due volte a crociera con al centro gli stemmi Budini-Gattai e Galeotti-Ottieri della Ciaia dipinti su tela, è decorato a grottesche che inquadrano le vedute dei feudi di Radicofani, San Giovanni delle Contee, Torrita, Castell’Ottieri, Rigomagno, possedimenti della famiglia Ottieri, entrata in possesso della Fratta per matrimonio e tutt’oggi ancora proprietaria del complesso.

Latitudine 43.191873 – Longitudine 11.767122