Il paesaggio delle real fattorie
Descrizione
Ebbe luogo la visita alla fattoria della Fratta bellissima proprietà del conte De’ Gori Pannilini, alla quale fanno corona altre due fattorie di Scrofiano e di Farnetella […]. Ora la Fratta conta 36 colonìe o poderi, 20 dei quali giacciono nelle adiacenze e 16 costituiscono colle rispettive abitazioni un villaggio di forma rettangolare di un disegno rustico ma elegante, nel quale abitano altrettante famiglie coloniche coi loro bestiami ed annessi e connessi rurali, nonché diversi operanti, manifattori ed impiegati dell’agenzia, talché ora lo popolano 206 individui […]. Nel vasto piazzale contiguo al fabbricato trovammo schierato a modo di fiera il bestiame d’ogni qualità dei possessi del conte Gori; e veramente erano molto pregevoli gli animali riproduttori, specialmente i vaccini, che nelle fertili pianure della vallata si sono assai migliorati […]. Anche il bestiame ovino migliorato dal puro sangue merino richiamò l’attenzione [e] non mancavano saggi della razza cavallina, asinina Egizio-Sicula e suina Anglo-Cinese intorno alle quali ha speso non poche cure il proprietario di quelle terre.
Giornale Agrario Toscano, Due gite agrarie nel Senese, 1862
Le colline che si susseguono da Rapolano fino al Monte Cetona posto lungo una direttrice nord-sud, hanno i caratteri di una catena anziana, addolcita dall’erosione. Sono modesti rilievi composti prevalentemente da calcari e coperti da sedimenti in buona parte permeabili. Fin dall’antichità le acque che filtravano nelle cavità della roccia venivano convogliate attraverso sistemi di gallerie filtranti per essere raccolti in pozzi, cisterne e altri sistemi di adduzione di cui l’acquedotto sotterraneo di Sinalunga è esempio paradigmatico. Allontanandosi progressivamente da Rapolano le rocce dei rilievi collinari diventano progressivamente meno compatte, tanto che il territorio di Sinalunga, dove la parte più superficiale del suolo è composta da un sottile strato di sabbie plioceniche, può essere considerato luogo di confine della struttura profonda del territorio e di transizione dagli ondulati paesaggi collinari all’orizzontalità della piana.
Numerose rocche, castelli e centri murati si collocano in posizione sopraelevata sui rilievi che fanno da corona alla vasta pianura alluvionale e dove è netta la prevalenza dei boschi di latifoglie, in particolare querce, cerri e roverelle, intervallati a porzioni di oliveto terrazzato tradizionale talvolta frammiste a piccoli vigneti o a lembi di coltura promiscua. Il fascio infrastrutturale pedecollinare di strade storiche e ferrovia è costeggiato, sulle colline a occidente, dalla viabilità storica di crinale, che intercetta i centri fortificati di mezzacosta e di sommità, affacciati sulla piana e collegati ad essa tramite un sistema di strade a pettine. Sulle morfologie più addolcite o sulle superfici pianeggianti i vigneti sono associati a colture a seminativo estesi in una maglia di dimensione medio-ampia con importanti presenze isolate di boschi planiziali, relitti di boschi igrofili di pianura. È un paesaggio nato dalla proprietà fondiaria dei Granduchi di Toscana o di grandi famiglie fiorentine costruito da appezzamenti medio-grandi di forma geometrica, ad elevata specializzazione produttiva, adibiti a colture cerealicole e foraggere, segnati da una viabilità interpoderale e di collegamento tra centri abitati a trama piuttosto larga. È un sistema agrario che ricorda quello della pianura padana strutturato attorno alle cascine dove grandi fabbricati, talora dall’aspetto monumentale con forte sviluppo in lunghezza si aprono su una corte centrale o su più corti, destinati in parte alla residenza dei lavoratori e soprattutto alle attività produttive con strutture per allevamento e ricovero del bestiame specialmente bovino e per la conservazione e trasformazione dei prodotti.
Nella piana di Sinalunga molti dei nuclei originari, a cui si sono aggregati annessi agricoli di forme e dimensioni varie parti con spazio aperto lastricato o ammattonato senza chiusure e recinzioni del resede, sono di derivazione medievale. Questi ultimi sorgono sulle basi di antichi castellari che talvolta sono riconoscibili nell’affresco della Battaglia di Val di Chiana custodito nel Palazzo Pubblico di Siena.