A cortona
Descrizione
La Chiesa di San Cristoforo, santo protettore dei pellegrini, tradizionalmente raffigurato come un gigante, si affaccia sull’omonima piazza collocata nella parte più antica del centro storico alla confluenza di strade come via San Niccolò e via dell’Orto della Cera, che conservano edifici di costruzione medioevale. La chiesa, romanica, è fra le più antiche della città ma l’assetto originario, seppur leggibile, soprattutto nel campanile a vela, risulta modificato dopo un incendio che la danneggiò gravemente nell’agosto del 1575. L’interno della Chiesa di San Cristoforo ha una forma ad aula ed è di ridotte dimensioni. Il soffitto a capriate e gli spazi interni risalgono in gran parte al 1700. Notevole è l’altare maggiore, le cui dimensioni costrinsero ad accorciare l’abside, poi trasformata in sagrestia. Accanto alla chiesa fu eretta, nel Cinquecento, la Cappella della Natività di Maria. Più recenti restauri risalgono al 1960 e riguardano l’architettura ma soprattutto i pregevoli affreschi trecenteschi di scuola umbra sopravvissuti all’incendio e rappresentanti la Crocefissione, l’ Annunciazione, l’Ascensione ed il Cristo benedicente tra due Angeli. Il piccolo edificio conserva anche un organo del 1856: “l’unico organo giudicabile di quel singolare costruttore che soleva qualificarsi Joannes Bancius Castulensis (1803-1874); singolare perché autodidatta, organaro per vocazione, per istinto”.
Latitudine 43.276465 – Longitudine 11.989669
Descrizione
Analogamente alla basilica di San Francesco ad Assisi, secondo la tradizione la chiesa venne costruita da Frate Elia nel 1247 su di un terreno donato dal Comune e denominato Bagno della Regina, in quanto ivi si ergevano terme romane. La chiesa, divisa in tre navate delimitate da due imponenti colonnati, ha un primo impianto di stile gotico rimaneggiato notevolmente, soprattutto all’interno e maggiormente nel XVII secolo. Tra le principali superfetazioni vi sono l’imbiancatura delle pareti affrescate, la sovrapposizione di altari barocchi, la chiusura dei finestroni gotici (recentemente ripristinati sul fianco sinistro) nonché la sostituzione dell’altare maggiore di pietra con un monumentale altare seicentesco in stile barocco architettato da Bernardino Radi per custodire la reliquia della Santa Croce portata da frate Elia da Constantinopoli. Oltre a quest’ultima la chiesa custodisce la tonaca, l’Evangeliario manoscritto e il cuscino di S. Francesco, reliquie tutte collezionate da frate Elia, successore di Francesco nella guida dell’ordine, che si trova sepolto nel coro. Nella parete destra presso l’ingresso vi sono resti di affreschi trecenteschi attribuiti a Buffalmacco, nel terzo altare si trova l’Immacolata Concezione del Commodi del 1609, nel quarto il Miracolo della mula del Cigoli che data 1597. Nel terzo altare della parete sinistra è situata l’Annunciazione di Pietro da Cortona: una fra le più belle pitture del XVII secolo. Completano la ricca pinacoteca della chiesa una Vergine in gloria tra Santi di Ciro Ferri e una Natività realizzato da Raffaello Vanni.
Latitudine 43.275212 – Longitudine 11.986949
Descrizione
La Chiesa fu costruita da monaci agostiniani fra il 1256 e il 1275 in forme gotiche, e profondamente ristrutturata nel 1481 insieme al convento annesso; tutto il complesso fu poi ampliato e ridisegnato nelle forme attuali nel 1681. Soppresso il convento nell’Ottocento, gli edifici furono adibiti nel tempo ad usi diversi e negli ultimi decenni del Novecento il convento fu ristrutturato in prestigioso centro convegni e la chiesa trasformata in auditorium. Di particolare pregio è il chiostro con affreschi del Seicento illustranti la storia di sant’Agostino e con un imponente pozzo al centro.
Latitudine 43.273953 – Longitudine 11.984482
Descrizione
Il duomo di Santa Maria Assunta sorge sul sito di un precedente tempio pagano, ed è documentato come pieve sin dal Mille. La forma attuale risale alla metà del Quattrocento su disegno attribuito a Giuliano da Sangallo. La facciata reca tracce di elementi pregressi: un pilastro con capitello e colonnette agli angoli e una parte di un grande arco risalgono alla facciata romanica; altri elementi medievali sono la lunga e stretta finestra e una lastra marmorea con stemma trecentesco.
Il lato destro dell’edificio è affiancato da un loggiato che venne fatto costruire, probabilmente a beneficio dei pellegrini, alla fine del Cinquecento e che portò alla tamponature delle finestre che si aprivano verso mezzogiorno, mentre la torre campanaria , del 1566, è opera del cortonese Francesco Laparelli costruttore de La Valletta e delle fortificazioni di Castel Sant’Angelo. Il portale centrale e quello laterale sono attribuiti al Cristofanello (XVI secolo). L’altare maggiore, del 1664 è opera di Francesco Mazzuoli. La pianta longitudinale è divisa in tre navate scandite da colonne con capitelli e pulvini di brunelleschiana ispirazione. L’originale partitura rinascimentale rigorosa ed elegante appare superfetata da interventi settecenteschi quali la volta a botte, le finestre ovali, l’arcone trionfale e la pavimentazione. Negli altari e nel coro si conserva un tesoro di capolavori pittorici dell’arte cortonese fra le quali una Natività di Pietro da Cortona, la Discesa dello Spirito Santo di Tommaso Bernabei, la Morte di S. Giuseppe di Lorenzo Berrettini, una Crocifissione e l’Incredulità di San Tommaso di scuola signorelliana, la Comunione della Madonna di Sante Castellucci e due Madonne con Santi, del Cigoli e di Alessandro Allori.
Latitudine 43.276457 – Longitudine 11.984067